lunedì 9 gennaio 2012

Lessico fontebrandino: Troiaio

Troiaio: parola usatissima dal popolo fontebrandino che la usa in moltissime occasioni pubbliche e private. Innanzitutto c'è da dire che "troiaio" è sia un sostantivo che un aggettivo qualificativo anche se, prima di spiegarne (avvalendosi di opportuni esempi) la differenza, sarà bene dare subito la definizione della parola che ci interessa.
"Troiàio" (sost. maschile*, singolare). Plur.: "troiai".
dimin.: "troiaìno" = piccolo troiaio.
Etimologìa: da "troia", femmina del maiale, nota, insieme al maschio, per razzolare, contenta, tra le cose più sporche, ributtanti e sgradevoli. 
Pronuncia: scandire bene le sillabe (attenzione all'accento tonico sulla "a") accompagnando la pronuncia con arricciamento schifato delle labbra e scuotimento del capo ad indicare profondo disprezzo per la cosa in sé e delusione per chi l'ha prodotta, o acquistata, o regalata o che comunque ce l'ha presentata).
Prima definizione: Cosa fatta male, o schifosa, o repellente, o di poco conto o comunque di qualità, aspetto, forma o composizione mediocre, abborracciata o incompleta che la rendono inadatta allo scopo per la quale era stata fatta o acquistata.
Esempi: 
(dal grande al bambino incaricato di preparare le ghirlande per la festa della Madonna): "T'avevo detto di preparà un pò di colla con l'acqua e la farina e guarda un pò che razza di troiaio hai fatto!";
(il marito alla moglie, sedendosi a tavola davanti ad un piatto poco appetitoso): "O Cesira, t'avevo chiesto di prepararmi la pansanella come piace a me e te mi presenti 'sto popò di troiaio!";
(la maestra all'alunno che le presenta il quaderno dei còmpiti tutto pieno di scarabocchi e macchie d'unto): "Pierino, questo non è un quaderno: è un troiaio!";
(uno che non se ne intende ad un altro che non se ne intende, uscendo dalla Mostra di Pittura del Museo d'Arte Contemporanea di Via di Città, commentando i quadri che hanno visto): "Boh; sarà anche Arte come dicono ma a me mi sembrano dei bei troiai";
(uno che la mattina, uscendo per andare al lavoro - o dal vinaio - trova il sacchetto della spazzatura rotto e la soglia del portone di casa sua invasa da bucce di popone, lische di pesce, ossa di pollo semispolpate e arance strizzate): "Io gli spaccherei il capo a chi ha combinato questo popò di troiaio!".
Seconda definizione
1- Essere vivente (uomo o animale) sgraziato, deforme o goffo al limite dell'impresentabilità; 
2- donna assai racchia.
Esempi: 
(a proposito della nuova fidanzata che l'amico ci ha appena presentato): "Che non fosse tanto bella me l'avevano detto, ma un troiaio come quella bisogna impegnassi ammodo per trovarla"; *dove si vede che troiaio va anche al femminile
(dando un potente calcione al cane che, cercando di non farsi notare, si sta pericolosamente avvicinando ai nostri piedi): "Và a piscià da un'altra parte, troiaio!" (aggiungendo, se del caso): "Te e quell'altro troiaio della tù padrona!".
Il lèmma, sia pure quando usato come aggettivo, non ha superlativo, limitandosi il suo rafforzativo al sempre valido "popò" ("Accidenti che popò di troiaio!"; "L'ha voluta preparà lui la minestra: ha fatto un popò di troiaio che 'un la vòle nemmeno il gatto") mentre il diminuitivo "troiaino" spesso, lungi dall'attenuare la portata critica della parola, viene a voler aggiungere alla stessa un senso ironicamente mortificante per il soggetto al quale l'appellativo è destinato:
(la ragazza, aprendo con delicatezza ed eccessiva aspettativa il pacchettino con l'anello che il fidanzato le aveva preannunciato da giorni): "Fa vedé, fa vedé: toh! O che è 'sto troiaìno?".
In casi estremi però la parola, usata come sostantivo, può assumere addirittura un significato dinamicamente positivo, assumendo la funzione giocosa di sollecitare qualcuno all'azione:
(i giovani, passando davanti al tavolino dove l'amico, solo, sta seduto da mezz'ora a leggere il giornale e a guardar passare la gente): "Si và a giocà a pallone al Campino! Gnamo, troiaio, muoviti da costì!".
La parola con il tempo, benché desueta, non ha perduto però la sua carica sovversiva fortemente critica nei confronti di chi si impegna a fare qualcosa e poi disattende le promesse ed anche oggi si sente sempre più spesso usata a proposito dell'ingresso del nostro amato Belpaese nella tanto decantata Europa Unita.
"Lo sai che è quest'euro che ci hanno rifilato? Un bel troiaio!" diranno al vedere aumentare in continuazione tasse, benzina e disoccupazione i fontebrandini preoccupati di come si stanno mettendo le cose.
"Un bel troiaio davvero!" risponderanno all'unisono gli altri italiani che, anche se ignari del significato della parola fontebrandina, avvertono purtuttavia come si attagli a meraviglia alla loro situazione.





 
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