domenica 29 settembre 2013

PALIO del 2 Luglio 2013. CENA DELLA VITTORIA.

Alcune immagini a ricordo della bellissima Cena per la Vittoria dell'OCA nel Palio di Luglio di quest'anno.

Due clip della Cena:

 http://youtu.be/wUkf8SA3G5s


Grandi emozioni, grande entusiasmo, grande orgoglio per noi di Fontebranda poter ritrovarci spesso in queste liete occasioni, tutti uniti nella passione per il Paperone!
Via Santa Caterina imbandierata
qualche ora prima della cena

La Sedia scende in Fontebranda

La "Nina" delle Fonti.

lunedì 8 luglio 2013

CORTEO della Vittoria. 7 Luglio 2013. Video


CORTEO per la Vittoria ottenuta nel Palio del 2 Luglio 2013.

Dopo appena  5 giorni dalla strepitosa Vittoria ottenuta da Tittìa e Guess per i colori della nostra Contrada, ecco che  ieri, Domenica 7 Luglio 2013, il meraviglioso Popolo di Fontebranda era già pronto a sfilare per città di Siena esibendo a tutti il proprio Giubilo. Happening, balli, canti e le imperdibili e sacrosanti sfottiture agli "innominabili" nostri avversari, hanno fatto di questa giornata un evento da ricordare da parte degli ocaioli e dell'intera cittadinanza. Ecco alcuni scatti dell'evento ricordando che la galleria completa di tutte le mie foto si trova all'indirizzo:


R. Mulinacci

La testa del Corteo

I giovani si divertono...

Sfilano gli  artifici della Vittoria

Ennio e Bu'apere pensano alla merenda..

mercoledì 3 luglio 2013

Nova!!! Riè Ripapero!!

2 Luglio 2013.

Tittìa portato in trionfo dagli ocaioli entra nella chiesa
di Provenzano.
C'è il Palio di Provenzano, l'OCA corre d'obbligo. E' il primo Palio che ci tocca dopo la splendida vittoria del 2 Luglio 2011 e c'è tanta voglia di vedere un nostro cavallo correre in Piazza. Ci tocca Guess (cavallo che vanta nel proprio palmares un opportunissimo "svenimento" che lo colse allorquando si trovò, senza alcuna sua colpa, a dover correre per la Contrada di Salicotto). E' grigio e questo porta bene. Lo monta Tittìa e questo porta più bene ancora. Insomma, ci si può anche credere (ma ci vuole tanta immaginazione). E invece...
Se l'altra volta svenne, stavolta Guess, guidato magistralmente dal suo fantino e allenatore, gli svenimenti li fa venire agli altri. Intanto passa dall'interno la Torre che era schizzata via in prima posizione, poi, dato che quella non demorde, gli rivòga una rinserrata nei pressi di Fonte Gaia che fa subito capire ai salicottesi che anche stavolta non ci sarà trippa per gatti. Toh, e ora? Ora si fa avanti la superfavorita della vigilia, quella Lupa che non vince da un quarto di secolo. La sfida è tosta: tutta da vedere. Mentre anche il cavallo scosso della Pantera rinviene come un treno, il duo Tittìa-Guess si trova ad affrontare l'ultimo Casato con le due Contrade (Pantera all'esterno e Lupa all'interno) che in rimonta lo attaccano di brutto.. pare finita.. (passano brutti pensieri nella mente: cavallo vecchio, poca lucidità, stanchezza...) e invece.. no! No, perché la spettacolosa coppia corre per i colori di Fontebranda e si sa che l'aria che si respira dalle parti di quelle piagge è un'aria speciale, un'aria da grandi imprese. Chiamato all'ultimo sforzo da Tittìa che nerba la Lupa come un ossesso, il grigio dalla spennacchiera bianco-rossa-verde trova energie insperate, miracolose, avanza, avanza con le residue forze, armato di uno smisurato orgoglio e di una indomita volontà e non cede "letteralmente" un centimetro! E' vera Apoteosi. La simbiosi uomo-cavallo benedetta dall'aura fontebrandina assurge a vette di abnegazione eroica e l'OCA, ancora lei, ancora una volta, trionfa, come Siena, immortale.
R. Mulinacci

(Alcune mie foto)

Il PALIO è stato appena corso. Dalla "Trieste" i contradaioli
corrono verso Provenzano

Guess abbracciato dai contradaioli

Arriva il Palio!

Arrivano i contradaioli..

Guess, un protagonista

I "segni" della battaglia

Un pò di refrigerio per Guess

Il Palio è portato in Provenzano

Il Palio è dell'OCA!


Folla immensa in Piazza Provenzano

Una sola bandiera sventola alla bifora del Comune...

r.m.

mercoledì 26 giugno 2013

La festa titolare e il cinema ambulante

(estratto da un Capitolo del mio libro, ancora inedito, sul Cinema)

Per tornare a quello che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere il tema principale di questo libro, mi pare di poter dire che alcune delle mie prime esperienze cinematografiche sono proprio collegate a quello che è il più importante avvenimento collettivo della Contrada: la Festa Titolare Annuale. Ognuna delle contrade celebra infatti, una volta all’anno, una Festa Titolare, normalmente nei giorni in cui si onora il Santo Patrono (ogni Contrada ne ha uno); nel caso della mia Contrada la Festa si svolge nella prima metà del mese di Maggio, dura diversi giorni e coinvolge in maniera più o meno direttamente tutti gli abitanti del rione. In quei giorni si apparecchia e si cena in strada, tutti insieme; si organizzano giochi, lotterie, mostre di oggetti di carattere contradaiolo, si preparano e si vendono manufatti con i colori della Contrada e si ‘battezzano’ i bambini nati nell’anno; la Festa si conclude con un grande corteo in cui tutti i contradaioli sfilano per le vie della città al suono della banda cittadina, dietro le bandiere che sventolano al rullo dei tamburi. 
Ebbene, proprio durante i giorni della Festa Titolare, quando ero ancora un bambino di cinque o sei anni, la Contrada organizzava, tra gli altri passatempi, anche una serata cinematografica; un unico spettacolo notturno per il quale veniva noleggiato un Cinema ambulante. Quella sera, dopo aver cenato in fretta e furia, tutti gli abitanti della Contrada scendevano in strada, le donne e gli anziani portandosi dietro una sedia, e si riunivano nella larga piazzetta del Santuario di Santa Caterina, lastricata di mattoni disposti a spina di pesce e circondata per due lati da un porticato retto da colonne di pietra serena; beh, bastavano pochi minuti per trasformarla in una improvvisata sala cinematografica a cielo aperto. Ci sistemavamo davanti al grande lenzuolo bianco secondo un ordine ben preciso; le donne e le persone anziane in prima fila sedute nelle seggiole portate da casa, noi bambini accosciati per terra davanti a loro proprio sotto lo schermo, gli uomini in piedi dietro ai ragazzi e ai lati della piazzetta. Dopo un periodo di tempo che ci sembrava insopportabilmente lungo, riempito dal chiacchiericcio dei presenti e dal frenetico andirivieni del cinematografaro indaffarato a mettere a punto gli ultimi dettagli, venivano finalmente spente le luci e subito da un camioncino (parcheggiato vicino al cancello d’ingresso alla piazzetta) che fungeva da sala di proiezione, partiva un raggio luminoso che illuminava l’instabile schermo steso tra due colonne; alcuni lunghi secondi per regolare il sonoro (voci: "'un si sente nienteee!"), centrare l’immagine ("Quadrooo!"), controllare che la messa a fuoco fosse perlomeno passabile  ("E' sfocatooo!") ed ecco che le prime forme riconoscibili cominciavano a scorrere sullo schermo tra gli ultimi colpi di tosse del pubblico, mentre il brusio si smorzava e i ragazzi delle prime file che continuavano a parlare venivano redarguiti con perentori: ‘Sssssst!’, bèrci: ‘Ora basta!’ o, per i recidivi, anonimi ma convincenti scapaccioni.  
Ricordo abbastanza bene quei primi film, a testimonianza di quanto sia persistente la memoria degli avvenimenti eccezionali (e nel 1947, il cinema lo era) nella mente dei bambini. Erano films a soggetto religioso (dopotutto la piazzetta che ci ospitava faceva parte del Santuario dove alloggiavano le suore cateriniane alle quali nessuno avrebbe voluto mancare di rispetto) due dei quali mi sono rimasti ben impressi nella memoria. Uno era ‘Cielo sulla palude’, un film sulla vita di Santa Maria Goretti. Il film si svolgeva in un ambiente rurale, credo nell’Agro Pontino, e, nonostante aspirasse al realismo, era tutto permeato da una strana atmosfera arcana e inquietante, che lasciava presagire anche a noi bambini, che pure non riuscivamo a comprenderne bene la trama, un senso di oscura incombente minaccia. Il soggetto del film era abbastanza scabroso per quegli anni (una ragazza adolescente che veniva uccisa per aver rifiutato le avances di un coetaneo)  e verso la fine del film c’era una scena decisamente impressionante che suscitava domande di noi bambini alle quali le mamme cercavano di rispondere elusivamente e in maniera che non ammetteva repliche (‘Mamma, o perché quello l’ha ammazzata?’ - ‘Perché era cattivo’). 
Una volta (e da allora per qualche anno di seguito) dettero un altro film che parlava della vita di Santa Caterina (credo fosse intitolato didascalicamente ‘Santa Caterina da Siena’ ma non ci giurerei) che conteneva una sequenza (la decapitazione pubblica di un omicida che Caterina converte prima dell’esecuzione) talmente impressionante (con il metro di giudizio di allora e per la mente di un bambino) che la ricordo ancora, nitidamente, più di sessant’anni dopo. Sul palco, davanti ad una enorme folla venuta ad assistere all'esecuzione, Santa Caterina benediva il condannato, poi si ritraeva. Il boia (un omone gigantesco con il viso coperto quasi completamente da un cappuccio nero) entrava in campo per eseguire la condanna (inquadratura della lama dell’ascia che si alza lentamente fino a stagliarsi contro il cielo e, dopo un lunghissimo attimo di esitazione, si abbassa veloce come un lampo, seguita da un rumore sordo e dall’urlo irreprimibile dell’invisibile folla fuori campo). E adesso Caterina si avvicinava al patibolo, prendeva fra le mani la testa del decapitato e la alzava al cielo. Che roba, ragazzi! Ricordo che quella notte fu più difficile prendere sonno. Con il capo quasi completamente nascosto sotto le coperte, ad occhi chiusi, rivedevo la scena: il boia, il ceppo, la testa, l'ascia... tàk! Ero impressionato, quasi stordito da quella visione. Ma tornato a casa pensavo, cercando di farmene una ragione: dopotutto quell’uomo era andato in Paradiso (almeno così mi aveva detto la mamma). Non sapevo se esserne sollevato o impressionato (in Paradiso senza testa?) ma comunque, se pure solo parzialmente rassicurato, potevo adesso rilassarmi e così, lentamente, poco a poco, mi addormentavo.

r.m.

giovedì 30 maggio 2013

Giovani di Fontebranda

30 Giugno 2007. Ragazzi dell'OCA sul Palco del Comune per assistere
alla terza prova.

lunedì 13 maggio 2013

Festa Titolare della NOBILE CONTRADA DELL'OCA. 11 e 12 Maggio 2013

Alcuni scatti effettuati dal sottoscritto in occasione della Festa Titolare.


Gruppo di alcuni "iniziati".






La celabrazione del Mattutino.

La bellissima Santa Caterina di Neroccio di Bartolomeo,
vanto del nostro Oratorio.





La Messa in Via Santa Caterina.



Uno scatto del "giro", ripreso da casa mia.
r.m.

martedì 19 febbraio 2013

Passato recente

Largo tutti: passa Fontebranda!!
(Dopo la prima prova del Palio di Luglio 2006; avevamo Elisir di Logudoro)




Fedora Saura dopo la prova del 30 Giugno 2007, antivigilia della strepitosa Vittoria del Paperone nel Palio del 2 Luglio!

sabato 9 febbraio 2013

Immagini ritrovate


Tre foto uscite fuori da un cassetto.

Un primo maggio presso Belcaro con il classico coro di Fontebranda.

Anacleto Brizzi e Duccio Mulinacci in Contrada. Fine Anni Settanta.

In Diacceto, Luglio 1975.Io,Sandro Brizzi e Martino.

mercoledì 30 gennaio 2013

Anni Sessanta

La squadra della "Trieste".

martedì 29 gennaio 2013

Largo ai giovani.

Il Palco dell'OCA in un Palio del 2009.

 
Quelli dell'Incrociata © 2008