martedì 2 agosto 2011

Alla Taverna di Bacco (ex "Pocce di ghisa")

Dalla fine degli anni Settanta un rito che a poco a poco divenne imperdibile (anche perché "portava bene": da quando avevamo cominciato la Torre non faceva che ripurgarsi) era quello della merenda pre-Palio alla "Taverna di Bacco", in Beccheria. Da quando la gestione della trattoria era andata a Bu'apere (Mario Zazzeroni) e a sua moglie, prima di ogni palio, e cioè non appena il Campanone cominciava a rintoccare, ecco che in molti ci ritrovavamo davanti ad un tavolo e, seduti in strada, davanti all'ingresso della popolare trattoria, iniziavamo una merenda propiziatoria a base di crostini, pecorino, prosciutto, pilza e (tanto) vino bòno.

Un "gotto" propiziatorio
In attesa del momento più importante(quello della mossa, per intenderci), si scherzava, ci si prendeva in giro, si facevano i commenti più beceri sui passanti e, soprattutto, si intonavano a squarciagola tutti i canti ocaioli che conoscevamo, dall'immancabile "Paperone" a "Sèssempre...", da "Te lo dicevo Torre" a "E quand'ero piccino piccino" e via col repertorio.
L'appuntamento alla Taverna di Bacco (o, come alcuni dicevano, da "Pocce di ghisa" in omaggio ad una precedente e non dimenticata ostessa dell'esercizio) divenne propiziatorio e c'è da dire che finché durò (poi, si sa, le cose cambiano, e in peggio) la Torre non si azzardò nemmeno per sbaglio a vincere un Palio. Ma questo, si sa, in quegli anni (e anche in questi), era abbastanza normale.
Nella foto del 16 Agosto 1979, davanti alla "Taverna".
Da sinistra: il sottoscritto, Ernesto Zazzeroni (semicoperto), Aldino, Sandro Brizzi (Stoppa), Giuseppe Bertini, Bu'apere e Onis Feri.

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