Quelli dell'Incrociata: Il vestito buono

Missione del blog

Lo scopo di questo blog è quello di ricordare i bei tempi (nonostante le miseria nera di quegli anni) della mia giovinezza. C'è da dire che non mi sono mai veramente allontanato da Fontebranda neanche quando a 22 anni, per motivi di lavoro, mi sono trovato a dover girare per tutta l'Italia, ma anche oggi che sono finalmente ritornato a Siena quando ritrovo gli amici di allora mi accorgo che è tutto un ricordare, con nostalgia, tenerezza e rimpianto, le nostre avventure di quegli anni.

E allora ho pensato che sarebbe forse valsa la pena di avere una specie di diario "a posteriori" dove pubblicare foto, aneddoti e ricordi incentrate su di noi e sulla grande Contrada sul cui territorio nacquero le nostre indistruttibili amicizie.

Come è organizzato questo blog.

Il blog "QUELLI DELL'INCROCIATA" è composto di 3 colonne.
- La colonna di sinistra è dedicata a notizie riguardanti "i bei tempi andati";
- La colonna di centro è riservata ai Post (dai più recenti ai più vecchi) e conterrà notizie, racconti, aneddoti e immagini sul tema del Blog. Si può sempre accedere a qualunque articolo, anche di epoca precedente e quindi non visualizzato nel blog, cercandone il titolo tra quelli elencati sotto la Sezione: "Blog Archive";
- La colonna di destra è dedicata alle notizie attuali (non si può viver solo di ricordi...), a sondaggi e agli album fotografici.
Saluti a tutti i visitatori.
Roberto Mulinacci

sabato 6 agosto 2011

Il vestito buono

Bembere, Zanzara, il Marchetti e il Mugnaini (1952)

In questa foto del 1952 (abbastanza malridotta) ecco, in posa davanti ad un muro del Santuario di Santa Caterina, Roberto Barbagli, Luciano Collini, il Marchetti e il Mugnaini. Beh, per avere solo 11 anni, avevo già pensato di allineare i miei amici in ordine crescente di altezza: quando si dice possedere il dono dell'inquadratura!
La foto è un bell'esempio di "come eravamo". Probabilmente l'ho scattata di domenica o comunque in un giorno di festa dato che tutti i miei amici indossano il "vestito buono", con tanto di giacca e cravatta. Il Marchetti sfoggia anche un paio di pantaloni "alla zuava", prima tappa, allora, prima dei calzoni lunghi, mentre il Mugnaini è addirittura "elegante" con le sue scarpe bicolori e il fazzoletto che fa capolino dal taschino della giacca.
L'atmosfera della foto, impagabile per la sua capacità di far rivivere per un attimo un mondo che non c'è più, è calma, disinvolta e rilassata; nella sua semplicità, una piccola, grande foto.

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Festa Titolare 2012

Grande partecipazione alla Festa Titolare della Contrada. Quest'anno veramente le strade che confluiscono all'Incrociata si sono riempite di ocaioli e simpatizzanti come non si verificava da diversi anni. Evviva! Un segno di speranza, un soffio di ottimismo che dalla più Nobile delle Contrade spira su Siena e sull'Italia intera che, mai come adesso, ne ha bisogno.

Molti stand, la solita festosa confusione, le code per accaparrarsi il cibo e, finalmente, tanta, tanta allegria.

Tra i banchi più affollati quello del fritto (con code di 15 minuti...) e quello della carne alla griglia.

E, tra canti e musica, ecco gli amici e le immancabili rievocazioni dei tempi della nostra giovinezza prima dell'arrivo, al suono dei tamburi che accompagnano il canto orgoglioso del "Paperone" della Comparsa che precede la Signoria. Poi, l'imperdibile, toccante liturgia del Mattutino.....

Sventolano le bandiere in Fontebranda al dolce soffio del vento tiepido di Primavera; mi guardo intorno e ancora L'OCA comanda e noi siamo qui, proprio qui come sempre; nonostante tutto ci siamo ancora.

FOTO della Festa

Cena della Vittoria

La sera di sabato, 23 Settembre 2011, si è tenuta in Fontebranda la Cena celebrativa della Vittoria conquistata dal Paperone nella carriera del 2 Luglio scorso; senza esagerazioni posso dire che si è trattato di un evento che fa onore a Fontebranda e al suo popolo.

Forse per la prima volta, per quello che mi posso ricordare (ma posso dire di aver partecipato, avendo la fortuna di essere dell'Oca, a tante di queste cene), tutti sono rimasti soddisfatti, nessuno, a meno che non fosse un tantinello prevenuto, ha avuto niente da ridire, da criticare o da recriminare: la cena era ottima, il menù vario e ricercato (in tema con la serata) con le portate servite nei tempi e nei modi giusti e il vino, come sempre, di gran qualità.

Ma quello che ha più mi ha colpito è stata la parte scenografica e spettacolare della serata, l'assenza di pause e di incertezze, la scelta della musica, degli ottimi interpreti (i giovani ballerini e gli altrettanto giovani conduttori) e dei temi che, ispirandosi al 150.o Anniversario dell'Unità d'Italia, hanno approfittato del canovaccio come ispirazione per legare la storia della nostra Patria a quella della nostra plurivittoriosa Contrada.

In certi momenti, (e penso all'Aida di Verdi usata in contrappasso alla "nostra" Aida, quella del 1977, o alla proiezione della volata vittoriosa di Tittìa e Mississippi smembrata in un vertiginoso montaggio creativo accompagnato da una colonna sonora strepitosa che svariava da Beethoven (l'Inno alla Gioia in salsa rock) a Jovanotti...) beh, in certi momenti era impossibile evitare di scatenarsi come in discoteca; quanto al sottoscritto posso dire di essermi sentito più giovane di quanto, purtroppo, non sia.

E poi, balli, bandiere, canti e tamburi, e immagini colorate che scorrevano sui muri delle case e del tufo del Poggio fin quasi a lambire San Domenico, e le trovata finale con le colonne fiammeggianti che, dalla sommità delle Fonti, guizzavano alte a tempo di musica... e i fuochi artificiali a concludere una serata che per molti, e per me, resterà indimenticabile.

Voglio pertanto congratularmi di cuore con tutti gli artefici di questo straordinario spettacolo con un riconoscimento particolare a uno dell'Incrociata: Enrico Toti del quale ho riconosciuto la "mano" nel modo di presentare le varie vicende storiche fondendole con la storia di Fontebranda.

Grande spettacolo, grande successo; evviva l'OCA!

I dolori del giovane Guess

Povero Guess! Eppure dopo l'iniqua sorte che lo aveva nominato: "cavallo della Torre", qualcosa aveva cominciato a ronzare nella testa dell'equino; come una sensazione che non prometteva niente di buono. Prima, tra cavalli, si erano parlati quando nell'Entrone, aspettavano di sapere, uno, se sarebbero stati presi (e lui era stato preso), due, a quale Contrada sarebbero toccati (e qui Guess qualche speranziella la covava, dopo tutto le contrade erano dieci quindi era altamente improbabile che lui, vivace barbero con aspirazioni di "Bombolone" toccasse proprio alla...)...

"Torre!" aveva poi gridato il Sindaco, la ghiandina in mano, guardando dritto proprio verso di lui. "Ohi ohi.." aveva borbottato il barbero "Me la vedo brutta", e si era avviato a compiere il breve tragitto fino alla stalla salicottara a collo storto e di malavoglia.

Poi, dopo qualche fugace apparizione alle prove, era arrivato il gran giorno. Le aspettative degli elefantòfili erano grandi; nascoste, ma grandi. Ma lui, Guess, lo sapeva, pur non essendo un genio di cavallo (nella Torre anche quelli che non ci sono nati diventano duri, compresi i cavalli che gli toccano in sorte) che qualcosa non andava: quelli della stalla che non sapevano nemmeno come e quando strigliarlo, il fantino che non lo sapeva controllare né come spingerlo e per quanto tempo, i giovani adibiti a far la guardia alla stalla che la notte non lo facevano riposare..

"Duri, sò duri..." ripeteva Guess tra sé e sé, ma faceva finta di niente anche se, quando era fuori portata dagli sguardi, scuoteva la testa come a dire "E pensare che per venire qui ho rinunciato a correre il Palio di Selvatelle!"

Viene il gran giorno: eccolo al canape. Pronti; via! Scappà era scappato anche bene, il vecchio Guess ma già al primo San Martino si era accorto che mai e poi mai sarebbe riuscito ad arrivare il Leocorno e la Giraffa; anzi, sentiva dietro giungere a gran carriera tutta la truppa dei ritardatari... Un'idea; un lampo: "Ma chi me lo fa fa!", e allora: giù nel tufo a farsi un riposino! A Palio finito ci sarebbe stato tempo per rialzarsi come niente fosse e avviarsi per l'ultima volta verso la stalla. A come l'avrebbero presa nella Torre non ci pensava nemmeno: "Tanto questi a queste figure ci sono abituati!" si consolava Guess; dopotutto non era che un cavallo e nemmeno tanto bravo o tanto intelligente, ma loro, loro erano proprio duri patentati. E non c'era niente da fare.

Corteo del 10 Luglio 2011

Domenica gli ocaioli per festeggiare la vittoria del Palio dell'Assunta hanno organizzato un corteo che ha sfilato per la città fino a confluire in Piazza del Campo.
Tantissimi quelli che hanno sfilato; moltissimi bambini, e poi ragazzi e ragazze di tutte le età, e musica, balli, carri satirici e invenzioni a go-go, sempre con allegrìa, ironia e prese in giro per gli avversari (ci vogliono anche quelle; o no?) sempre all'insegna della tradizione contradaiola e senza mai scendere nella volgarità.
I temi sono stati molteplici: l'Unità d'Italia (il Palio vinto celebrava il suo 150.o Anniversario), la cabala del numero 7 e tutti gli spunti che un cavallo vincitore che si chiama Mississippi può offire (e sono davvero tanti).
Dopo aver attraversato le vie principali della città il corteo è poi sfociato in Piazza del Campo dove, insieme a tutti coloro che la riempivano per assistere all'estrazione del Palio d'Agosto, ecco la sorpresa! Dalla sommità del Palazzo d'Elci è stato srotolato un enorme striscione dove spiccava il fatidico attributo ormai identificativo in tutta Siena (e non solo..) dei nostri avversari: DURI!
NB: per visualizzare le foto che ho scattato durante il corteo (ed eventualmente scaricarle) puoi cliccare
qui.

r.m.

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